
Trapianto contro le infezioni intestinali
Per il cani il trattamento ancora sperimentale
Gli studi hanno evidenziato riscontri positivi, soprattutto in cani in età adulta con disturbi infimmatori cronici: in 3 giorni le loro condizioni generali sono migliorate.
Sanitaveterinaria.com – Il trapianto fecale, o per meglio dire trapianto di microbiota, è una tecnica già utilizzata con successo sull’uomo.
Per questo diversi ricercatori stanno valutando l’impatto del trattamento sui cani, con risultati al momento positivi.
Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Veterinary Clinc, il trapianto fecale può velocizzare i tempi di guarigione per i cani con gravi infezioni gastrointestinali.
In particolare è utile quando l’animale ha avuto affrontare un intervento, riducendo il periodo di ricovero.
Trapianto fecale, in cosa consiste
Il microbioma è l’insieme dei batteri (presenti nell’ordine di trilioni di microrganismi) che popolano l’intestino dei mammiferi.
La loro presenza è indispensabile per la salute dell’intero organismo.
Quando insorge una patologia che interessa il tratto gastrointestinale, il microbiota viene messo a dura prova e talvolta addirittura distrutto.
Dato che l’intestino è l’organo principale del sistema immunitario, la compromissione del microbiota rende più difficile la guarigione e più vulnerabile l’intero organismo.
Il trapianto fecale ha proprio lo scopo di velocizzare la ricostruzione del microbiota, introducendo nel soggetto malato il corredo batterico prelevato da un donatore sano.
Una volta in sede, il microbiota trapiantato comincerà a proliferare e a colonizzare l’intestino malato, permettendo un rapido ripristino dell’equilibrio batterico intestinale a discapito di eventuali patogeni.
Cosa accade nei cani
Come accennato, questo trattamento negli animali è ancora in fase sperimentale.
Gli studi hanno però evidenziato riscontri positivi, soprattutto in cani in età adulta con disturbi infiammatori cronici: in tre giorni le loro condizioni generali sono migliorate.
Per gli esemplari con infezione da Clostridium difficile, il trapianto fecale ha ridotto gli episodi di diarrea e di eventuali attacchi di vomito anche nei casi in cui i trattamenti standard avevano fallito.