Veterinario e clienti a processo

Veterinario e clienti a processo

COMPLICI SE IL VETERINARIO SBAGLIA?

Gli avvocati del veterinario accusato chiudono il sipario dello spettacolo mediatico e riescono ad ottenere dopo 'soli' due anni l'inizio del vero processo in Tribunale avvalendosi del giudizio immediato. Una scelta di altro profilo giuridico che espone l'assistito alla rinuncia di tutta una serie di vantaggi in caso di condanna. Gli avvocati del medico-veterinario ravennese sono certi di avere le prove per dimostrare l'innocenza dell'imputato. L'accusa contro il veterinario dottor Mauro Guerra, tra le altre, è quella di aver sottoposto decine di animali ad eutanasia non necessaria e a maltrattamenti. Con lui sul banco degli imputati anche 7 suoi clienti.

Sanitaveternaria.com – Ravenna.  Nel ravennate, e non solo, l’attività professionale svolta da un veterinario, con ambulatorio nel Comune di San’Antonio, sta dividendo l’opinione pubblica e in particolare il mondo degli amanti degli animali.
La Procura della Repubblica ha contestato al veterinario ben 27 capi d’accusa ed il processo, dopo 2 anni, è iniziato in questi giorni proprio grazie ad un escamotage procedurale degli avvocati dell’imputato che sono ricorsi ad una facoltà loro consentita per ottenere il giudizio immediato. Questo si chiede solo quando si ha la certezza delle prove di innocenza del proprio assistito.
I reati ravvisati dal sostituto Procuratore della Repubblica di Ravenna, titolare delle indagini, vanno dall’uccisione e maltrattamento sino ad imputazioni di natura fiscale e deontologica che sarebbero in palese violazione con il codice penale.

COLPEVOLISTI E INNOCENTISTI

A rendere del tutto singolare questa incredibile e sconvolgente vicenda giudiziaria, forse senza precedenti in Italia, è che tanti clienti del veterinario si siano schierati con lui ritenendolo un ottimo professionista ed una persona per bene degna di fiducia: su Facebook è persino nato il gruppo “Io sto con Mauro Guerra” che di fatto sostiene che il medico avrebbe sempre operato con scrupolo professionale. 
Hanno addirittura creato, quindi, un gruppo web a difesa pubblica della professionalità del veterinario dei loro amici a 4zampe.
Di segno totalmente opposto, invece, la posizione del Pm inquirente di Ravenna che non esita a sostenere fermamente le gravissime accuse nei confronti del medico.
Il professionista salito agli onori della cronaca, divenuto un personaggio pubblico, è il dottor Mauro Guerra.
Contro di lui si sono schierate anche importanti organizzazione di protezione e cura degli animali che, infatti, si sono costituite parte civile. Ferma e decisa la posizione di Piera Rosati, Presidente LNDC Animal Protection che ha dato mandato agli avvocati affinchè LNDC si costituisse parte civile.

LE ‘VITTIME’ DEL MEDICO
ACCUSATE DI COMPLICITA’

Un altro davvero insolito aspetto dell’indagine giudiziaria è certamente l’imputazione per concorso di reato col veterinario con 7 persone proprietarie dei cani che avrebbero accettato le indicazioni del veterinario a sottoporre il proprio animale ad eutanasia o ad intervento chirurgico invasivo.
Cittadini amanti dei loro cani o gatti che compariranno sul banco degli imputati come ‘carnefici’ morali alla pari dell’accusato principale?
Le prove di un misfatto così rivoltante emergeranno nei dettagli di udienza in udienza con gli avvocati dell’imputato che, già adesso, le contestano punto per punto fornendo prove contrarie.
Appare davvero incredibile quanto singolare, come dicevamo, l’imputazione anche delle presunte ‘vittime’ proprietarie degli animali che non saranno chiamate al cospetto dei Giudici non certo per raccontare quanto abbiano sofferto per i loro quattro zampe soppressi od operati con tecniche chirurgiche invasive e invalidanti.

SORPRESA PER TUTTI:
GIUDIZIO IMMEDIATO

La novità, certamente sconvolgente per gli amanti del diritto, è stata quella cui hanno fatto ricorso gli avvocati del dottor Guerra. Non abili espedienti procedurali per rinviare, per ottenere sconti, prescrizioni o riduzioni di pena.
Al contrario!
Sono riusciti a far avviare subito il processo iniziando con la fase dibattimentale.
La loro decisione, grazie alla quale dopo due anni si è appunto avviata la concreta prima fase processuale, è stata proprio quella di chiedere il giudizio immediato.
Questa richiesta che il giudice ha accolto comporta una serie di severe conseguenze per l’imputato.
 Ques’ultimo, infatti, evita sì l’iter dell’udienza preliminare e il prolungamento dei tempi di giustizia e quindi di poter entrare subito nella fase dibattimentale del processo vero e proprio che porterà alla sentenza effettiva.
Una scelta procedurale della difesa estremamente importante e delicata perché comporta di fatto la rinuncia dell’imputato ad usufruire di premialitá sulla eventuale sentenza di colpevolezza: quella di poter usufruire di sconti e/o riduzioni di pena, del patteggiamento o di altre concessioni di dimezzamento e/o riduzione delle pene in caso di condanna.
E’ una scelta difensiva innovativa che si intraprende raramente e matura solo nel caso in cui l’avvocato dell’imputato abbia prove certe dell’innocenza del proprio assistito. 

INDAGINE PARTITA
DOPO LA DIAGNOSI
DI UN POLIZIOTTO

Le indagini che hanno poi portato alle accuse sopra indicate sono in realtà iniziate per caso a seguito dell’intervento di un agente di Polizia non in servizio che, nell’estate 2020, ha sentito un cane guaire in maniera forte e disperata all’interno di un cortile.

Il cane in questione era un Labrador fortemente disidratato e spossato a causa del caldo che successivamente è stato dunque portato dal suo veterinario, ovvero il Dott. Guerra.
A seguito di questo, lo stesso dottore ha soppresso l’animale dichiarandosi d’accordo con i proprietari.

Le indagini – delle quali noi non conosciamo i dettagli – avrebbero però accertato che il Labrador, chiamato Balto, non versasse in condizioni così gravi da richiedere l’eutanasia, e che un buon percorso di idratazione, cure e nutrizione lo avrebbero indubbiamente rimesso in sesto.
Un caso dunque di eutanasia assolutamente non necessaria, ed è proprio a partire da tale episodio che si è poi arrivati alla presunta scoperta della serie di ipotetici altri casi di uccisione, maltrattamenti e crudeltà inaudite.

Adesso che le fasi processuali stanno entrando nel vivo capiremo tuti cosa è realmente accaduto e questo sarà sancito dalla sentenza dei Giudici del Tribunale di Ravenna. Noi di sanitaveterinaria.com seguiremo le parti più significative del processo e ve ne daremo conto.

 

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